Qui in Lombardia sono 21 giorni che le nostre vite sono state progressivamente stravolte. 21 giorni – 3 settimane – che le scuole sono chiuse. I negozi sono stati progressivamente chiusi, a partire da quelli “superflui” come bar e ristoranti, fino a tutti quelli che non vendono generi alimentari. Chiuse le biblioteche, i musei, chiuse perfino le chiese… Mai come quest’anno sarei andata felicemente a tutti quegli appuntamenti a cui noi mamme di bambini in età di comunione/cresima partecipiamo sbuffando. La Quaresima è un periodo di rinunce, si sa, ma mai come quest’anno lo sento vero.
Penso a tutto quello che fino a 3 settimane fa davo per scontato, come andare a fare la spesa (chi si arrischia, oggi? A parte la possibilità di prendere il virus, per entrare al supermercato ci metti 2 ore di coda. Passerebbe la voglia anche ad un santo), un caffè al bar con le altre mamme, quattro chiacchere fuori dalla scuola… Cantare nel mio coro mi manca tantissimo. Portare mio figlio alla scuola di musica mi manca tantissimo. Sono sempre stata una persona che apprezza la solitudine, a cui piace stare a casa, ma mai come adesso sento la mancanza di contatti sociali. Anche andare dal dentista è diventato un problema: prima era facile trovare dei medici che si dedicassero a te. Adesso non più. Il dente che la mia dentista doveva sistemarmi è ormai compromesso. Aspettare 3 settimane é stato troppo. Un ascesso, l’antibiotico… no, non ci voleva. Non adesso. Ma ringrazio l’unica dentista che ho trovato… quando ha accettato di vedermi ho quasi pianto per il sollievo.
Mai come adesso ho amato le mie 4 galline: 4 galline vogliono dire 4 uova al giorno… c’è di cui ringraziare il Signore. Ringrazio anche di essermi dedicata, in questi quasi 12 anni di matrimonio, al “fai da me”, sia in cucina che per quanto riguarda gli oggetti. Ho imparato a fare tutto a partire dalle materie prime: il pane, lo yogurt, il kefir, il formaggio, i germogli di soia, so coltivare un orto… non ho mascherine? Bene, le posso fare:
Eccole qui! Si possono lavare e riutilizzare. Non saranno FFP3 ma sono qualcosa. Per farle ho seguito un video tutorial su YouTube: https://youtu.be/-cqOLYVrsUQ
Con un minimo di inventiva so che posso cavarmela a fare tutto. Forse questo periodo servirà a sprecare meno (non sono mai stata una che spreca, ma adesso sto ancora più attenta perché non so quando potrò ricomprare le cose che finisco), a inquinare meno, a risparmiare, a riscoprire la bellezza del fare da soli. La mia famiglia ha sempre apprezzato quello che so fare, ma mai come adesso è di vitale importanza perché devo dar loro da mangiare con quello che ho a disposizione per chissà quante settimane ancora. Perché tutti dobbiamo cercare di non uscire. Nemmeno per fare la spesa. Da quando ho perso il lavoro, mi sento ancora indispensabile.
Vivo in un piccolo paesino di provincia: il mio paese è così silenzioso, ma di un silenzio così irreale che ho sentito solamente quando ti alzi al mattino dopo una nevicata. Per fortuna ho un pezzo di terra con alberi da frutto, un piccolo orto, a cui mi posso dedicare e in cui posso passeggiare. Ho sempre amato andare per boschi, ma in questi giorni quest’idea è venuta a tanta altra gente che non so più se sia sicuro. In Lombardia, ad oggi, ci sono 11685 contagi, nella mia provincia 158 ma crescono, il cerchio si stringe. Piano piano anche i sindaci dei paesi vicini segnalano alcuni concittadini risultati positivi al test, so che prima o poi toccherà anche al mio. Penso ai miei cari, alla mia famiglia, con l’angoscia nel cuore. Non vedo i miei genitori da settimane, mio padre fa un lavoro nel settore alimentare quindi sta continuando a lavorare. Vede tanta gente. Ha 72 anni, è nella fascia più colpita. Non ha altre patologie, ma anche lui prende medicinali… penso che se venisse colpito e fosse ricoverato in ospedale non potrei nemmeno vederlo. Il pensiero che potrebbe morire da solo mi terrorizza. E’ già capitato a tanta gente… piango e prego. Non posso fare altro. Mio marito fuma da più di 20 anni… è giovane, ma come saranno messi i suoi polmoni? Di smettere non vuol sentire parlare. Piango e prego, di nuovo. Non posso fare altro.
Ora devo andare: devo tornare ad essere forte per la mia famiglia. Per mio figlio che ha solo 10 anni e che mai come in queste settimane vedo crescere e responsabilizzarsi. Non deve vedere la mamma piangere… Vi lascio con delle foto del mio giardino che, a dispetto dell’atmosfera che c’è nel mio cuore, sta fiorendo. La primavera sta arrivando, nonostante tutto. Guardare la natura fiorire mi fa pensare che prima o poi quest’incubo finirà.
Per oggi è tutto. Vi abbraccio, anche se solo virtualmente… alla prossima.
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